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lunedì 19 settembre 2011

Fa male.

E fa male.
Fa male, malissimo vedere questo tipo di foto.
La ragazza ha quasi paura, è così emozionata, ma è anche in preda al panico. Riesce a sfiorarlo, a sfiorargli le braccia, a sentire il tessuto della sua maglia, ad affondare le sue mani fredde nel suo calore.
E' avvolta da quel nulla, quello strano nulla, mentre l'intero concerto procede, il tempo si è fermato.
Non sono più nel ventunesimo secolo, su un palco blu, in una città qualsiasi della terra.
Sono fermi tra quel mondo parallelo, dove i sogni si avverano, e quello reale, dove se vuoi avverare un sogno molte volte non puoi.
So che le tremano le gambe, so che ha la pelle d'oca.
So che i suoi capelli sono elettrici da quanto è felice.

Ma che ne sarà di quella felicità? Non farà altro che essere odiata da tutte le fan dei Green Day. Tutte vorrebbero trovarsi al suo posto.

Io no, non vorrei mai essere una delle tante.
Billie si ricorderà mai quella ragazza? Ricorderà mai il suo volto? Il sapore delle sue labbra le rimarrà impresso nel cuore?
No, nulla di questo. Non sarà nemmeno più un ricordo.
Sarà un tassello, un piccolo quadratino aggiunto a un grandissimo quadro.

E sto qui, a piangere, ad auto-ferirmi, fissando questa foto.
Almeno lei lo ha sentito, il suo calore.
Almeno lei ha provato per quei pochi secondi la sensazione "Cristo, sto baciando Billie, la persona a cui tengo più al mondo, sono io, lui, null'altro"



Chiedo troppo. Chiedo troppo, chiedo sempre troppo.
Ma ditemi, perché proprio lui? Perché uno talmente diverso, lontano da me?



E non posso frenare le lacrime. Non posso cessare questo pianto silenzioso.
Siamo separati da qualcosa che non potrà mai spezzarsi. E tutto ciò che in questo momento vorrei, l'ho già perso in partenza.

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