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lunedì 19 settembre 2011

Shenanigans

Vi sentite mai come dire... schiacciati dal mondo?
Troppo piccoli per ribellarvi, troppo minuscoli e insignificanti di fronte alle parole di qualsiasi altra persona.

Mi sono sentita così nel viaggio di ritorno dal mare, dopo quattro giorni passati sola, seduta sulla spiaggia, a guardare il mare lottare contro le sue stesse onde.
Era una notte scura, i bordi del cielo, però erano ancora leggermente chiari, era appena calato il sole. Vedevo ancora il mare in lontananza, sentivo il richiamo dei gabbiano rimbombarmi nel cuore.

L'estate stava finendo. Ecco il motivo della mia demoralizzazione. Mi sentivo schiacciata dal tempo, da quei giorni che mi stavano sfuggendo via.
Fino a poco tempo fa non vedevo l'ora di terminare i miei noiosi pomeriggi passanti al caldo, senza nulla da fare, persa nel mio mondo, silenziosa.
In quel momento ho rivissuto tutta la mia estate. Iniziata con il mio amore per loro, che all'inizio era una specie di pazzia, un modo per distruggere il mondo, per dire a tutti "HEY!"
Era un modo per spaccare tutto senza bisogno di toccar nulla. Il mio cuore, spaccava tutto. Spaccavo le parole degli altri, quelli che con odio mi hanno abbandonato, solo per il mio cambiamento.
E' andata avanti così, poi sono nate le preoccupazioni: e se mi dimentico di loro? Non posso vivere senza i Green Day!
E ora sono entrata nella nuova fase, quella in cui non ho paura di perdere né di dimenticare nessuno.
Loro oramai fanno parte di quella che sono. Mi hanno fatto diventare una persona sicura di sé, non ho più paura.

Insomma, quest'estate è venuta e passata -come guarda caso dice Wake me up-
Vorrei tornare ai pomeriggi di agosto passati sul letto, sdraiata a fissare il soffitto, troppo accaldata per uscire, troppo accaldata per fare qualsiasi cosa.

Loro c'erano, loro mi tenevano compagnia con "On the wagon"

Già, on the wagon. Rotting.

Quanti segreti ci sono in Rotting. E' stata una delle prime che ho ascoltato, non l'avevo mai detto a nessuno, ma quel suono iniziale, quelle parole così caute, tranquille, delicate, mi descrivevano tantissimo. E tutt'ora è ancora così.

E' una canzone che non ho bisogno di ascoltare 50 volte, non ho bisogno di conoscere il testo, perché mi aiuta moltissimo, anche se non so nulla di essa.
Non so se parla di odio, amore, non so che significhi Rotting. Mi darete della scema. Ma è stato così anche i primi giorni in cui ascoltavo i Green Day senza sapere chi fosse Billie.
Rotting è un po' la parte mancante della luna dei miei giorni meno belli. Di quelli in cui non voglio far altro che nascondermi, ma non per mollare tutto, ma per trovare qualcosa dentro di me.

Più o meno come 21 guns.

L'intero album, Shenanigans, è uno di quelli più belli, più sonori, più dolci che i Green Day abbiano scritto, secondo me. Messo nell'ombra, nascosto, dimenticato da tutti, odiato se vogliamo da ogni fan, messo all'ultimo posto dell'elenco idiota "I MIEI ALBUM PREFERITI DEI GREENDAY!1!!!!11!!"
Shenanigans lo ascolto quando voglio conoscermi. Quando voglio chiudere gli occhi e lasciare che sia la musica a respirare.
You lied, Don't wanna fall in love, Tired of waiting, ogni canzone è così profonda, anche se a tutti sembrano semplici canzoni.
Amore? Odio? Nulla di tutto questo per chi sa ascoltare.

Shenanigans è il prossimo album che comprerò, ecco, lo prometto.
Sarà il prossimo che, in tutta la mia più profonda e bellissima solitudine che mi accompagna da anni, ascolterò, a occhi chiusi.

Shenanigans, che mi ricorda tanto una di quelle parole insignificanti che i bambini dicono prima ancora di imparare a parlare.
Che paragone stupido, direte.
Eppure, io non vedo nulla di più sincero che una parola pronunciata da un piccolo bambino.



Morale: quando mi sento "schiacciata dal mondo", ascolto Shenanigans.

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